Civitavecchia, conosciuta da tanti essenzialmente per il porto, nasconde tesori del tutto inaspettati.
Oggi appare come il risultato di un millenario processo di civilizzazione e urbanizzazione del territorio laziale, un territorio di cui, proprio nella zona dove ora sorge questa città, si trovano sovrapposti e accumulati, attraverso varie epoche, significativi elementi che confermano la presenza e lo sviluppo di organizzazioni sociali addirittura sin dall’età preistorica, e poi strutture etrusche, romane e medievali. Opere che hanno reso la città un centro urbano di tale importanza da assumere, sin dai tempi dell’antica Urbe, l’appellativo di Porto di Roma.
Civitavecchia è l’erede della romana Centumcellae, costruita per volere dell’imperatore Traiano negli anni 107-108 d.C. unitamente al porto che ha rappresentato, per molti secoli, il fulcro degli scambi e dei contatti tra i popoli dell’antico Mare Nostrum.
La nascita di Civitavecchia, fra leggenda e realtà, va fatta risalire intorno all’anno Mille quando i vecchi abitanti di Centumcellae, fuggiti per le incursioni saracene, tornarono a ripopolare la Civitasvetula. In quel periodo si registra l’innalzamento di una Rocca e da quel momento si susseguirono aspre lotte per il possesso e la signoria della fortezza, con la supremazia della famiglia De Vico e, in seguito, del Cardinale Giovanni Vitelleschi.
Successive vicende portarono la città alternativamente sotto il dominio dei Francesi e dei Papi.
Nel corso dei secoli la città vide periodi di splendore con la costruzione e abbellimenti di numerosi edifici, purtroppo distrutti o in parte danneggiati dall’ultimo conflitto mondiale.