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La Processione del Cristo Morto

L’Arciconfraternità del Gonfalone di Civitavecchia, come consuetudine secolare, in occasione della Santa Pasqua, organizza la tradizionale “Rievocazione dei Misteri” con la storica Processione del Cristo Morto, che la sera del Venerdì Santo, partendo dalla Chiesa della Stella di Piazza Leandra – cuore autentico della città – si snoda per le vie cittadine, con significativa e impegnativa partecipazione di tutta la cittadinanza.
Si tratta di una rappresentazione sacra, momento di preghiera e penitenza, che ripercorre la Passione e morte di Gesù attraverso lo snodarsi di carri che rappresentano le stazioni della Via Crucis e a cui partecipano gli incappucciati o penitenti.
La “Rievocazione dei Misteri” rappresenta un importante appuntamento religioso divenuto ormai tradizione da tramandare alle giovani generazioni nonché occasione per favorire la tradizione, la storia, la cultura e la promozione turistica della città.

Le origini della Processione risalirebbero attorno all’anno Mille, quando la manifestazione era chiamata “Processione degli Incappucciati”, per il fatto che vi partecipavano, con i volti coperti da cappucci che coprivano il volto, alcuni fedeli scalzi e con le catene ai piedi. L’espiazione delle proprie colpe attraverso la penitenza, si inserirebbe così un momento storico ben preciso dominato dalla paura per l’imminente fine del mondo.
Altre versioni la riconducono alla pratica della liberazione del condannato ai remi delle galere pontificie, che era uno dei privilegi papali dell’Arciconfraternita del Gonfalone. Il condannato liberato, veniva vestito di bianco, con ai piedi le catene spezzate (che ancor oggi i penitenti portano alle caviglie) e, con la croce sulle spalle (come il Cireneo), percorreva le vie della città per dire a tutti che lui era libero.

Nel XVIII secolo la Processione si effettuava in modo assai più cruento una volta rispetto ad oggi, anche l’autoflagellazione mediante veri e propri strumenti di tortura come “un mazzo di cordicelle annodate, ferrate all’estremità” o “grosse palle di cera munite di pezzi di vetro”.
Oggi il condannato viene rappresentato dagli incappucciati o penitenti, che camminano per le strade della città a piedi scalzi, con il cappuccio che copre i loro volti, per mantenere la propria identità nascosta, le catene alle caviglie e molti anche con la croce sulle spalle.

Alla Processione, composta da circa undici quadri, che ricostruiscono i vari momenti della Passione di Cristo, partecipano anche tutte le autorità religiose, militari e civili della città.

Guarda i video delle edizioni precedenti:
La Processione del Cristo Morto 2022
Venerdì Santo a Civitavecchia – 15 Aprile 2022
La Processione del Cristo Morto 2024

Punti correlati:

Piazza Leandra, 3

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