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Lo stemma di Civitavecchia

L’origine dello stemma di Civitavecchia, tra fantasia popolare, leggenda e tradizione si fa risalire all’avvenimento, dopo il quale gli abitanti di Centumecellae fecero ritorno al vecchio sito di origine, dopo essersi rifugiati in collina per alcuni decenni a causa dell’invasione saracena.

La tradizione narra di un’assemblea del popolo, all’ombra di una quercia, affinché venisse presa una decisione: se tornare tra i ruderi della vecchia città o rimanere nella nuova patria. Qui si fece notare un vecchio marinaio, di nome Leandro, il quale riuscì a convincere tutti per il ritorno alla vecchia patria. Lo stemma ricorda l’avvenimento con la quercia su fondo azzurro e con le lettere O.C. (l’Ottimo Consiglio dato da Leandro).

In realtà, nel XVII secolo, lo stemma cittadino raffigurava santa Fermina, ma nel primo quarto del ‘700 compare, per la prima volta, la Quercia con le lettere C.O. che, in una stampa dello Scotto del 1740 appaiono invertite (O.C.), disposizione che si generalizza nella prima metà dell’Ottocento.

La Commissione Araldica Nazionale sul finire dell’Ottocento esplicita chiaramente che le due lettere sono abbreviazione del motto “Centumcellensium Ordo”. Secondo altre fonti posteriori, le lettere O.C. non significano “Ottimo Consiglio” come vorrebbe la tradizione popolare, bensì sono le iniziali del motto “Ordo Centumcellensis”, a ricordo delle origini romane della città marinara, se non il motto “Orbis Centumcellensis” che compare in una omelia di san Gregorio Magno.

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