Il porto di Centumcellae, la Civitavecchia romana, costruito per volere dell’imperatore Traiano su progetto dell’architetto Apollodoro di Damasco (107 d.C.), era costituito da due moli protetti da due torri gemelle: sui resti di una di esse sorge oggi la Torre del Lazzaretto, mentre l’altra, sul molo di sinistra, è scomparsa alla fine dell’800. Anche se appare danneggiato dai bombardamenti dell’ultima guerra, il molo costituisce comunque un esempio dell’abilità ingegneristica dei Romani, riconoscibile nel sistema di canali che lo attraversava e che consentiva un sistema di ricambio continuo delle acque utile a mantenere pulito il fondale e a evitare l’insabbiamento della darsena. In antico la struttura era composta da una torretta, il Fortino di San Pietro, che fungeva anche da faro interno, mentre il faro vero e proprio, visibile a grande distanza, doveva essere posto su una diga in mare aperto, mentre sui moli si trovavano le lanterne, che col faro principale permettevano l’avvicinamento e l’entrata sicura nella notte. Tutta la struttura subì nei secoli restauri e rifacimenti; nel 1656, in seguito a un’epidemia di peste, il fortino venne trasformato in ricovero per i contagiati e, in seguito, nel luogo dove, in via preventiva, venivano trattenuti gli equipaggi in quarantena: da qui il nome di Torre e Molo del Lazzaretto.
Andate sul molo per godere di una suggestiva vista del Porto Antico e del Forte Michelangelo.